Return with no regret
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Da The Kal 25
Dopo quattro anni di tabu' che ha portato il sestetto californiano a dedicarsi a progetti paralleli, incluso il mash-up con il rapper Jay-Z, i Linkin Park tornano alla carica con un nuovo album, che sarà l'inizio di una carriera dove la critica dei fan più accaniti sarà pronta ad attenderli dietro ogni angolo pur di scovare il pelo nell'uovo ovvero, quell'errore fatale che nei primi 2 album in pochi riuscivano a notare e a giudicare.
Nascosti in uno studio fuori Los Angeles e alla guida di un nuovo produttore, (quale famoso per i suoi lavori con altre band di successo) Rick Rubin, i ragazzi sperimentano quello che uscirà come il lavoro alternative rock con tracce pesanti come Given Up e No More Sorrow, a tracce morbide e orecchiabili come Leave Out All The Rest, Shadows Of The Day, Valentine's Day e tante altre.
Non mancheranno il ritorno ai microfoni con il rap/hip-hop di Mike Shinoda (anch'egli produttore dell'album) in tracce come Bleed It Out e Hands Held High; per la prima volta l'MC si cimenterà in cantante melodiche e addirittura sarà lead vocalist in una traccia: In Between.
Come non smentire la riuscitissima traccia radiofonica e loro attuale hit What I've Done o per finire (e in chiusura dell'album anche) la traccia più lunga al momento: The Little Things Give You Away.
L'album, dal nome MINUTES TO MIDNIGHT, prende forma in tutto rispetto portando la band, al di fuori di critica e pubblico, a un successo più che aggiudicato. Il nome dell'album è in riferimento all'orologio dell'apocalisse situato in Chicago e in tutto, o quasi tutto, rispecchia molto i titoli delle tracce e i testi che accompagnano l'album.
Voto Buono
The Kal.